Il Natale è alle porte e come tutti gli anni ognuno di noi può sperimentare emozioni contrastanti rispetto a questa festività. In prossimità e durante le feste potremmo provare emozioni di gioia, frenesia, eccitazione, ma anche tristezza, solitudine, malinconia.
Non é vero infatti che le feste natalizie e quelle di fine dell’anno portino con sé sempre gioia e felicità. Oggi sono molte le ricerche che evidenziano una maggiore frequenza del cosìddetto “Christmas Blues” , ossia una forma di tristezza e melanconia che sembra attivarsi proprio nel periodo delle festività natalizie.
Il National Institute of Health riporta addirittura un’elevata incidenza di suicidi e di tentati suicidi in questo periodo dell’anno, così come un aumento o acutizzazione di sintomi depressivi o comunque flessioni del tono dell’umore.
Ma allora perché si rischia di essere più tristi a Natale, rispetto ad altri periodi dell’anno? Si possono delineare 5 fattori psicologici alla base di questa “tristezza natalizia”:
- Il disturbo affettivo stagionale. In inverno si assiste ad una riduzione dell’esposizione alla luce solare e si sa come il clima freddo e le giornate corte, hanno la loro influenza sull’umore.
- Chi ha difficoltà affettive e relazionali può vivere come una costrizione il clima di felicità e festa del Natale, così come l’implicito di trascorrere le feste in compagnia di parente o amici (che già scarseggiano tutto l’anno), può generare ancora più senso di solitudine.
- Perdita delle persone care. Le ricorrenze attorno alle feste possono attivare la nostalgia e la mancanza dei parenti o amici che non ci sono più.
- Resoconti di fine anno. Inevitabilmente la fine di un anno ci porta a guardarci indietro e fare un bilancio di cosa è andato e cosa no, di cosa abbiamo realizzato o perduto e se questo bilancio non è positivo, ovviamente porta con sé delusione e tristezza.
- Aspettative irrealistiche sulle festività e su modelli di armonia familiare e amicale. Durante il Natale non si è tutti più buoni e tutti i dissapori non si appianino da sé! Il dover festeggiare felici o il dover far per forza le feste tutti insieme, lì dove si è persa o non c’è mail stata felicità e unità, genera pura costrizione e malessere.
E quindi come è possibile invece promuovere una maggiore “felicità natalizia”?
- Stabilire limiti e modalità di partecipazione agli eventi sociali. Non sentirsi in colpa se si vuole modulare o eliminare la propria partecipazione, se questo genera sofferenza.
- Stare nel qui ed ora, nel momento presente. Godersi ogni singolo momento senza farsi influenzare da aspettative irrealistiche sul futuro.
- Stabilire degli obiettivi personali per vivere con più serenità e soddisfazione personale, in maggiori periodi dell’anno e non per forza solo a Natale
- Ricordarsi che il Natale è una festività sacra che richiama a significati profondi di rinascita, pace e amore incondizionato.
- Fare in modo che i propri sogni e i desideri non diventino delle aspettative rigide su noi stessi e sul nostro valore.
Detto ciò auguro a voi tutti di conservare intatta un po’ della meraviglia che i bambini hanno di fronte al Natale e alla vita in generale, come se avessimo ogni giorno tutta la vita davanti, da goderne passo dopo passo…..
A cura della dott.ssa Maria Cristina Bivona