Fermati, trattieni, stai, osserva, godi………….
Viviti da dentro un esperienza, qualsiasi essa sia, portatrice di emozioni intense; un quadro, un paesaggio, un figlio che sorride, un amato che accarezza, un tramonto, un orizzonte infinito, le onde increspate…………Ascoltati immobile e perditi nel tuo mondo interiore, molla il controllo. Ascolta immobile le tue emozioni, non agirle non verbalizzarle, sentile. Ascolta immobile i tuoi bisogni, accogli la spinta a soddisfarli e fermati, senti tutta la loro forza.
Taci, immergiti, scendi in fondo e risali, non perderti, incontra……..
Lasciati emozionare dall’esperienza dell’incontro, abbassa il volume della tua voce interiore, ascolta in silenzio. Qualsiasi cosa stia ascoltando, una storia noiosa, un film già visto, parole mozza fiato, racconti emotivamente coinvolgenti, stai in silenzio, non farti prendere dalla smania di dire, di dimostrare, di condividere. Lasciati attraversare dal peso di quelle parole e ascoltati fermo e in silenzio.
Un esortazione al recupero dell’ascolto profondo e della pace interiore, lontano da un modo di vivere il presente pieno di cose da fare, di cose da dire e di tempo tiranno. Un esortazione all’ascolto dell’altro in un silenzio partecipato, infilati nei panni altrui e togliti per un attimo dalla scena.
Perché dunque troppo spesso perdiamo l’attitudine all’ascolto?
Due aspetti entrano in gioco:
1. La fiducia. Molte volte non ci fidiamo di noi stessi. Spesso diamo più retta al consiglio dell’esperto, alla vox populi, a come ci hanno insegnato che sia giusto essere. Di conseguenza non ci fidiamo di noi, ci sentiamo scissi tra ciò che è giusto fare e ciò che invece proviamo, ci ascoltiamo pieni di giudizio e riserve.
Molte volte non ci fidiamo degli altri, soprattutto nelle controversie. Pensiamo che quello che dicono non sia tutto, che ci vogliono modificare, e privare della nostra libertà emotiva ed intellettuale. Così non ascoltiamo, non comprendiamo e anche quando l’altro non è una minaccia ma confida solo aspetti di sé, non ci fidiamo che un ascolto silenzioso e caloroso basti.
2. L’amor perduto. Troppo spesso perdiamo l’amore per noi stessi. Troppo spesso per sentirci degni di valore, diventa più importante essere amati dagli altri che amare noi stessi. Ed ecco qui che di nuovo non diamo ascolto alle nostre emozioni e i nostri bisogni. A volte è vero, quello che ascoltiamo non piace, ci sentiamo troppo rabbiosi, doloranti, depressi, ansiosi e peggio ancora bisognosi, ma se questa è la nostra “verità”, non è ignorandola che smette di esistere.
Troppo spesso pensiamo di perdere l’amore degli altri. Ne consegue che nelle controversi siamo molti attenti a convincerli che il nostro modo di essere è giusto, che valiamo e non ascoltiamo ciò che l’altro ci può dire come occasione di crescita.
Ascoltare immobili e in silenzio è un atto di amore puro per noi stessi e per gli altri, è infilarsi le proprie confortevoli scarpe e mettersi comodi nei panni altrui, è un atto di empatia. Dal greco “εμπαθεία” significa dentro il dolore o sentimento; perché è solo bagnandosi che si può imparare a nuotare, perché è solo immergendosi nell’esperienza, che si può imparare a cresce da essa.
A cura della Dott.ssa M.C. Bivona