Stai vivendo o hai vissuto un amore forte, coinvolgente e al tempo stesso malato, squilibrato da cui non riesci ad uscire?
E’ probabile che, nel corso della propria vita, ognuno di noi abbia vissuto un amore di questo tipo, tanto potente ed eccitante, quanto tossico e perverso da cui a fatica è riuscito a liberarsene! Cosa vuol dire questo? Forse ognuno di noi ha dei tratti di personalità patologici, che portano a vivere delle vere e proprie “dipendenze affettive”?
Se stiamo vivendo un amore sofferto che non riusciamo a chiudere, non vuol dire per forza che siamo vittime di una dipendenza affettiva. Spesso ci innamoriamo di donne o uomini “sbagliati”; per il solo fatto che non ci rendono felici; e sapere che quella è la persona sbagliata per noi, non ci libera dal male, a volte l’amore tossico è duro a morire……
Ma cerchiamo di far chiarezza:
Sei dentro un amore tossico e allo stesso tempo infinito se:
1. Ti senti sulle montagne russe. L’altro a volte ci fa sentire la persona più importante di questo mondo, estremamente eccitante e accogliente e altre, mostra una totale indifferenza e/o fastidio alla nostra presenza o alle nostre dimostrazioni di affetto.
2. Non ti senti libero di essere ciò che sei. Ti senti costantemente attaccato e criticato per cui non riesci ad essere spontaneo, per paura di riceve attacchi e critiche dall’altro.
3. Piangi più spesso di quanto ridi. Sei essenzialmente più triste che felice da quando è iniziata la relazione, le incomprensioni e i litigi sono più intensi e frequenti, di quanti in realtà siano i momenti di spensieratezza e appagamento.
4. C’è poco spazio per te. I bisogni dell’altro sono predominati e invadenti, i suoi problemi e i suoi vissuti sono al centro delle conversazioni, se esponi i tuoi bisogni o sollevi un problema, subito scatta il litigio e l’accusa di non essere comprensivo.
5. Non cresci ma ristagni. Non ci sono occasioni di crescita nella relazione, ripeti sempre gli stessi errori con te stesso, pur accorgendotene, l’altro ti aggancia nel tuo punto più debole e tu cadi costantemente nelle stesse trappole emotive e relazionali.
Puoi uscirne se:
A. Scopri il tuo punto debole. L’altro ci aggancia in un nostro punto debole, una ferita emotiva non cicatrizzata che pensiamo si possa rinsaldare nella relazione. Scopri qual’é la tua e guardala fino in fondo, nessuno può ricompensare quello che non hai avuto, fai pace con quel vuoto, questo ti aiuterà ad andare oltre e a non pretendere che siano gli altri a risanare qualcosa che non hanno originato!
B. Smetti di biasimarti per quello che sai, ma che non riesci a cambiare. La consapevolezza non è la base per il cambiamento, questo avviene quando viviamo un “esperienza emozionale correttiva”, ossia sentiamo quello che stiamo provando dal profondo delle nostre viscere, ossia tocchiamo il fondo, attraversiamo tutto il buio del tunnel.
C. Ascolta te stesso. Non ti focalizzare troppo sull’altro, prediligi l’ascolto delle tue emozioni e dei tuoi bisogni, all’analisi del comportamento e delle motivazioni del partner.
D. Ama te stesso più del prossimo. Metti tutta la cura e l’amore prima su te stesso e poi sull’altro, una persona che si ama pienamente, è in grado di amare di un amore più maturo, più sano e quindi meno tossico.
……e ricorda bene……se ancora sei impantanato, non ti biasimare, vuol dire che sei ancora nel tunnel, non hai ancora toccato il fondo (anche se stai soffrendo molto), quando sarà arrivato il momento di dire basta, lo sentirai forte e prepotente e non potrai più tornare indietro…..perché “il sole mostra, il buio rivela”!
A cura della Dott.ssa M.C. Bivona