Quale potrebbe essere la ricetta per la felicità? O cercando di “volare più bassi”, come si può riuscire a vivere una vita soddisfacente, con sentimenti di frustrazione ridotti all’osso?
La frustrazione è un emozione inevitabile nella vita di una persona, la sperimenta anche il bambino quando la sua figura di accudimento, tarda a dargli da mangiare, non riesce a calmarlo, in poche parole ritarda o manca nel soddisfare i suoi bisogni.
Da adulti gli impedimenti che possono generare frustrazione sono essenzialmente di tre tipi:
1. Ambientali- Desideriamo fare qualcosa, ma sono presenti dei limiti temporali o fisici che non ce lo permettono (es. non riuscire ad avere più tempo libero, a frequentare più spesso persone care lontane ecc.).
2. Sociali- L’altro è fondamentale per la soddisfazione di un nostro bisogno, ma spesso può avere dei bisogni più forti che impediscono la soddisfazione del nostro, oppure non ha compreso chiaramente le nostre esigenze o infine, anche se ha compreso cosa chiediamo, non è disposto a donarcelo per questioni valoriali (es. essere più ascoltati e cercati da un amico che sta passando un brutto periodo, essere perdonati per un comportamento che l’altro trova sbagliato ecc.).
3. Personali- A volte siamo noi stessi che ci auto boicottiamo, o non ci ascoltiamo e quindi non siamo in grado di comprendere realmente di cosa abbiamo bisogno, oppure sappiamo cosa desideriamo ma ci ostiniamo a perseguire delle soluzioni inefficaci, spesso per paura del cambiamento (es. vivere uno stato di malessere e tristezza senza comprenderne le cause, essere da tempo infelici con un partner ma non riuscire a troncare ecc.).
La frustrazione è proprio questo: vivere una stato in cui la soddisfazione di un nostro bisogno viene negata o procrastinata.
Ognuno di noi può sicuramente provare a ridurre le esperienze frustranti, applicando questi 5 passi:
1. Individua i tuoi bisogni. Ascolta te stesso senza giudizio e biasimo, inizia onestamente a dirti di che cosa hai bisogno, senza pensare che sia irrealizzabile, assurdo o lontano da ciò che pensi sia giusto fare.
2. Ridimensiona le tue aspettative. Spesso le frustrazioni nascono perché ci aspettiamo da noi stessi o dagli altri certi comportamenti lontani dalla realtà, in poche parole idealizziamo noi stessi o gli altri.
3. Distingui tra bisogni e soluzioni. Spesso confondiamo i bisogni con le soluzioni. La frase “ho bisogno di te”, può generare la confusione che il bisogno sia dell’altro, quando invece l’altro è la soluzione che mi serve per soddisfare un bisogno di amore, ascolto, vicinanza ecc. Allora è importante sapere che per un bisogno possono esistere molteplici soluzioni (nell’esempio i miei bisogni di amore, ascolto e vicinanza possono essere soddisfatti da più di una persona!).
4. Attua un piano di azione. Avere individuato cosa serve per soddisfare i nostri bisogni, non dà la garanzia che vengano soddisfatti. E’ necessario attuare un piano di azione, dove si stabilisce cosa e quando verrà fatto, per poi andare a verificare se quella soluzione si è davvero dimostrata efficace, in caso negativo se ne collauda un’altra.
5. Accetta te stesso. Il passo fondamentale per vivere meno frustrazioni è quello di legittimare e accettare i nostri bisogni e quindi la nostra vera natura. Spesso infatti il problema è alla radice, siamo abili a individuare soluzioni e monitorare piani di azioni, ma non in grado di ascoltarci senza giudizio.
Aldilà dei facili schemi però: “La cosa che è veramente difficile, e anche davvero incredibile, è rinunciare ad essere perfetti ed iniziare il lavoro di diventare se stessi”. (Anna Quindlen)
A cura della Dott.ssa M.C. Bivona